Dal 2005 è stato “inventato” il giorno più triste dell’anno da parte di un mio collega britannico che pare abbia trovato una equazione per cui il terzo lunedì di gennaio sarebbe la giornata più triste dell’anno.
Tale affermazione, tale scoperta, sembra essere una affermazione a tratti comica a tratti tragica.
Di fatto non c’è alcun fondamento scientifico che provi l’esistenza del giorno più triste dell’anno, piuttosto un fondamento socioeconomico. Si è vero, siamo in pieno inverno, sono appena passate le festività natalizie che rappresentano settimane all’insegna degli acquisti e del consumo eccezionale di cibo. Quindi stiamo per vivere un periodo dell’anno in cui, come altri esseri viventi in natura, andiamo in letargo, in attesa del risveglio primaverile. In letargo probabilmente andrà anche l’economia.
L’ottica strategica
Abbiamo davvero bisogno del giorno più triste dell’anno? Soprattutto in questo periodo storico in cui stiamo convivendo con un virus che da tempo ha reso tutti un po’meno sorridenti?
Possiamo provare a guardare questa ricorrenza in ottica “strategica” ovvero cercando di utilizzarla per trarne un vantaggio piuttosto che uno svantaggio. In che modo? Secondo la profezia che si auto avvera, teorizzata dal sociologo Merton negli anni ‘70, e anche riprodotta sperimentalmente, è noto che le convinzioni e le credenze che abbiamo, influenzano la nostra costruzione della realtà. Quindi, se mi facessi condizionare dall’esistenza del giorno più triste dell’anno, rischierei di sentirmi davvero più triste il 18 Gennaio. Si tratta di “una previsione che solo per il fatto di essere stata espressa si realizza”. Già nella mitologia, Crono, il padre di Zeus, divora i propri figli perché sa che uno di loro lo spodesterà, ma così facendo spinge sua moglie Rea a cospirare contro di lui a favore dei suoi figli, portando infine alla sua caduta. Possiamo osservare questo fenomeno sociologico, tra i più studiati, in diversi contesti ed osservare come per fortuna hanno il potere di condizionarci anche in modo positivo, oltre che negativo.
Effetto Pigmalione
Nel contesto scolastico viene definito l’effetto Pigmalione: se un insegnante crede che un alunno sia meno dotato, lo tratterà, anche inconsciamente, in modo diverso. L’alunno interiorizzerà il giudizio e si comporterà di conseguenza. L’alunno tenderà a divenire nel tempo come l’insegnante lo aveva immaginato. Tale circolo vizioso può instaurarsi per fortuna anche come virtuoso, per cui altri alunni verranno condizionati positivamente dal giudizio favorevole da parte degli insegnanti.
Quindi è bene sapere che le profezie che si auto avverano possono funzionare sia in positivo che in negativo ed incidono notevolmente sulla percezione che abbiamo di noi stessi, degli altri e del mondo.

Consapevoli di ciò, vogliamo che il Blue Monday incida negativamente sul nostro umore? Umore già provato e condizionato dal momento storico che stiamo vivendo a causa della Covid19?
Oppure, consapevoli di tale meccanismo proviamo a creare un circolo virtuoso, vantaggioso, innescando pensieri positivi e di buonumore? Sta a voi decidere.
Inoltre, in un’ottica di benessere psicofisico e mentale dovremmo concederci di vivere le nostre emozioni sempre, ma ancor prima saperle riconoscere.
Circolo virtuoso
Ad esempio la mindfulness, attraverso gli esercizi di consapevolezza della mente, ci può aiutare a saper riconoscere come stiamo, come ci sentiamo attraverso l’attenta osservazione del nostro corpo, dei nostri pensieri. Ci aiuta ad accettare i nostri stati d’animo e quindi a non cedere a certi condizionamenti. Inoltre se dovessimo trovare in un periodo critico in cui ci sentiamo poco centrati, oppure qualche evento ci provoca turbamenti a livello emotivo, non ci sentiamo capaci di gestire le nostre emozioni e ne siamo sovrastati possiamo chiedere aiuto a chi “lavora” con le emozioni. Un percorso di psicoterapia potrebbe essere una valida soluzione in quanto essere ascoltati in modo attento ed attivo, ricevere un supporto professionale ci aiuta a stare meglio in modo costruttivo e vantaggioso per il nostro benessere emotivo e mentale.

Dott.ssa Silvia Pasquali
Sono la dottoressa Silvia Pasquali, specializzata dal 2012 in Psicoterapia Strategico-Integrata SCUPSIS (scuola riconosciuta ai sensi del D.M. 509 del ’98 dal MIUR) e in Sessuologia Clinica presso l’istituto di sessuologia Clinica a Roma.
Sono regolarmente iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio dal 2007
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