Può capitare a tutti di viver un periodo di stress : problemi lavorativi, difficoltà di comunicazione in coppia o in famiglia, cambiamenti importanti come un trasloco, un nuovo lavoro, l’arrivo di un figlio, preparare e sostenere sessioni di esami o una tesi di laurea, o anche affrontare una malattia direttamente o indirettamente. Queste sono potenziali situazioni in cui ci si potrebbe sentire più frequentemente agitati, poco sereni, preoccupati o stanchi. Situazioni in cui i livelli di ansia possono diventare constanti e invalidanti tanto da ostacolare il normale svolgimento delle nostre giornate. L’ansia si manifesta in vari modi: a livello fisico, mentale (pensieri), emotivo e comportamentale.
Un certo grado di ansia è adattivo poiché ci permette di raggiungere traguardi, obiettivi, di migliorare il nostro funzionamento e le nostre prestazioni o anche di essere attenti e prudenti se la situazione lo richiede. Quando il livello di ansia è più elevato ecco che si manifestano dei segnali, l’ansia diventa disadattiva e causa disagi e disturbi di varia natura. Tachicardia, palpitazioni o anche emicranie, mal di testa oppure sintomi gastrici. Il nostro corpo lancia segnali per dirci che si sente sotto stress, che stiamo facendo fronte a delle situazioni particolari, complesse, improvvise che richiedono maggiore attenzione, concentrazione ed un investimento emotivo notevole. Anche le emozioni che ci accompagnano potrebbero sovrastarci: ci sentiamo dominati dall’ansia e più cerchiamo di tenerla sotto controllo più ne siamo vittime.
COSA PUO’ AIUTARCI?
È necessario trovare una soluzione efficace.
Cosa può venirci in aiuto?
Innanzitutto prendere consapevolezza del nostro disagio. Molte volte andiamo avanti nel “fare”le nostre cose pur di non “sentire” il nostro corpo, i segnali che ci sta mandando, quindi “accettare” che è arrivato il momento di prendersi cura di noi stessi. In questo caso spesso può essere utile chiedere aiuto ad un professionista che possa ascoltare “come stiamo”, cosa non va e suggerire il percorso più indicato al nostro caso. Tra gli strumenti più efficaci e facili da apprendere che si possono utilizzare in seduta ci sono le tecniche di rilassamento tra queste il Training Autogeno.
IL TRAINING AUTOGENO

Prima di ricorrere a farmaci che purtroppo sembrano essere, dalle ultime ricerche, la soluzione più utilizzata ed abusata, sarebbe molto meglio praticare esercizi di rilassamento. Una soluzione più ecologica, più salutare, più efficace.
Tra queste tecniche la prima che ho appreso e praticato è il Training Autogeno. Si tratta di una tecnica risalente al 1900 messa a punto da uno psichiatra, Shultz, nei primi anni del ‘900, che iniziò ad osservare i ritmi del nostro corpo durante il sonno e durante la veglia notando che ci sono dei cambiamenti fisiologici nella respirazione, nel battito cardiaco, nella temperatura del corpo quando si è nella fase di addormentamento ed il sonno. Studiando attentamente tali cambiamenti, Schultz struttura un metodo composto da una sequenza di esercizi specifici, che se esattamente appresi e praticati propedeuticamente sono in grado di indurre al nostro corpo, gli stessi benefici ristoratori del sonno. Tali benefici sono particolarmente utili per coloro che soffrono di ansia, di difficoltà ad addormentarsi o di insonnia, ma non solo.
È un apprendimento progressivo, un esercizio alla volta, solitamente uno ogni quindici giorni, fino a completare l’intera sequenza. L’aspetto fondamentale che ne garantisce l’efficacia è nella parola Training: solo se ci si allena alla pratica, piano piano il nostro corpo ne trarrà tutti i benefici. Inoltre, la fase di apprendimento è anche essa molto importante. Soprattutto quando avviene con un esperto di Training Autogeno. Tale aspetto è fondamentale poiché alla base degli esercizi che sono semplicissimi ci sono aspetti di neurofisiologia, di neurologia, e di psicologia, o di semplice postura che solo un professionista esperto è in grado di individuare e trasmettere al paziente, e di intervenire durante la pratica e dare significati alle singole esperienze.
Quindi nella fase di apprendimento è raccomandabile affidarsi ad uno psicoterapeuta esperto, mentre successivamente si può procedere in autonomia. Ed è questo un altro aspetto che prediligo del Training Autogeno: rendere autonomo il paziente trasmettendogli uno strumento semplice, valido, potente.
FACILE DA APPRENDERE
È un apprendimento progressivo, un esercizio alla volta, solitamente uno ogni quindici giorni, fino a completare l’intera sequenza. L’aspetto fondamentale che ne garantisce l’efficacia è nella parola Training: solo se ci si allena alla pratica, piano piano il nostro corpo ne trarrà tutti i benefici. Inoltre, la fase di apprendimento è anche essa molto importante. Soprattutto quando avviene con un esperto di Training Autogeno. Tale aspetto è fondamentale poiché alla base degli esercizi che sono semplicissimi ci sono aspetti di neurofisiologia, di neurologia, e di psicologia, o di semplice postura che solo un professionista esperto è in grado di individuare e trasmettere al paziente, e di intervenire durante la pratica e dare significati alle singole esperienze.
Quindi nella fase di apprendimento è raccomandabile affidarsi ad uno psicoterapeuta esperto, mentre successivamente si può procedere in autonomia. Ed è questo un altro aspetto che prediligo del Training Autogeno: rendere autonomo il paziente trasmettendogli uno strumento semplice, valido, potente.
E’ BENE SAPERE CHE…
È importante specificare che in casi in cui ci siano problematiche di tipo cardiaco o forti depressioni o quadri psicotici, si rende necessario prima di procedere, un confronto con gli specialisti che hanno in cura la persona per suddetti disagi.

Dott.ssa Silvia Pasquali
Specializzata dal 2012 in Psicoterapia Strategico-Integrata SCUPSIS (scuola riconosciuta ai sensi del D.M. 509 del ’98 dal MIUR) e in Sessuologia Clinica presso l’istituto di sessuologia Clinica a Roma. Sono regolarmente iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio dal 2007.
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